di Maurizio Vesco
“Il ritrovamento presso l’Archivio di Stato di Palermo di una serie di disegni offre l’opportunità per nuovi
approfondimenti su un momento centrale della storia dell’architettura siciliana quale la prima metà
dell’Ottocento. Si tratta di un corpus di elaborati riconducibili al periodo luogotenenziale del governo
di Sicilia (1818-1848) relativi a progetti di lavori pubblici, attuati o rimasti solo sulla carta, intrapresi dal
governo borbonico per il potenziamento delle attrezzature amministrative e socio-assistenziali urbane
(uffici pubblici, ospedali, ospizi, carceri) e delle infrastrutture territoriali isolane (strade, ponti, porti). Si
trattò di iniziative ispirate, a Palermo come nel resto del Regno, a quella cultura urbanistica di matrice
illuminista fatta propria dai sovrani borbonici.”